mercoledì 18 febbraio 2009

DAL SOGNO AL SEGNO: DIDATTICHE E FANTASMI



In questo secondo incontro si sono passate in rassegna le diverse indicazioni e programmazioni di educazione al suono e alla musica che si sono succedute dagli anni settanta ad oggi.
La lettura dei testi ha sottolineato i punti di forza e gli elementi critici di ciascuna programmazione. E' stato esaminato anche il programma di educazione musicale delle scuole medie.
Quanto segue è necessariamente una sintesi di una discussione ampia ed approfondita:

Programmi "Falcucci" (1985)
Punti di forza: grande attenzione all'innovazione dei linguaggi e dei mezzi di comunicazione di massa, ben prima dell'avvento di internet e della musica digitale.
Primarietà della voce e del corpo come "strumento musicale naturale".
Necessità a far realizzare concrete esperienze d'incontro con la stessa e di fornire un primo livello di alfabetizzazione musicale.
Attenzione alla sperimentazione di timbri, ritmiche, uso creativo degli strumenti musicali (anche quelli elettronici!).

Programmi Moratti (2002)
finalità dell'educazione musicale:
individuazione dei talenti artistici e musicali precoci.
L’autenticazione e la coltivazione di tali dotazioni va condotta nell’orario facoltativo e, possibilmente, nel Laboratorio artistico o musicale più specializzato in proposito, disponibile sul territorio.
La musica viene vissuta come un "dono" esclusivo di pochi che devono essere aiutati a sviluppare ed affinare nei gradi di scuola successivi...nulla di più errato: il potenziale musicale è insito in tutti gli individui, anche i più svantaggiati. Questa visione ricalca una visione dell'arte superata da secoli di pensiero occidentale: tutti possono fare una significativa esperienza musicale e tale opportunità dev'essere offerta a tutti.

Proposta Fioroni
punti di forza: la musica come componente fondamentale dell'esperienza umana, stimolante di processi di cooperazione e socializzazione, di creatività ed interazione tra culture diverse.
Punti di debolezza: linguaggio estremamente scientifico e tecnico, spesso di difficile trasposizione in esperienze concrete sul piano didattico.

Infine vengono lette le indicazioni generali dei programmi della scuola media inferiore (1977) dove l'educazione musicale "contribuisce al pari delle altre discipline alla maturazione espressiva e comunicativa del preadolescente". Coerentemente con tale premessa i programmi non offrono una suddivisione specifica nei vari anni di corso suggerendo di soffermarsi via via su determinati elementi o esperienze espressive ed esecutive a seconda delle situazioni concrete promuovendo sempre "la partecipazione attiva del preadolescente".

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